5G: IN ITALIA È IN CORSO LA PIÙ GRANDE SPERIMENTAZIONE MAI VISTA PRIMA

Frequenze 5G – 4G – 3G – 2G in Italia

5G: 700/3700 MHz e 26 GHz
4,5G: 1500 MHz
4G: LTE FDD-LTE 800/1800/2600/2100 MHz
3G: HSDPA WCDMA 900/2100 MHz
2G: GSM 900/1800 MHz

Qualcomm presenta QCA64x8 e QCA64x1

QCA64x8 e QCA64x1 costituiscono le due nuove famiglie di chipset WiFi a 60 GHz in grado di raggiungere e superare la velocità di 10 Gbps, con latenze equiparabili a quelle delle migliori connessioni via cavo e caratterizzate da un’ottimizzazione nei consumi così da non andare a influire negativamente sulla durata della batterie dei dispositivi in cui sono ospitati. Un notevole passo in avanti rispetto a quanto oggi avviene sfruttando le bande 2,4 e 5 GHz. Più nel dettaglio, QCA64x8 (QCA6438 e QCA6428) punta a infrastrutture e access point fissi, mentre QCA64x1 (QCA6421 e QCA6431) alle applicazioni mobile.


Qualcomm Technologies è il primo player del mercato a offrire una soluzione basata sullo spettro mmWave (onde millimetriche) che tiene conto delle specifiche 802.11ay (non ancora ufficialmente approvate, evoluzione dell’802.11ad) guardando al futuro delle reti wireless, con copertura e performance di primo livello. Queste le parole di Rahul Patel, Senior Vice President and General Manager della divisione Connectivity and Networking di Qualcomm Technologies.

Campi a radiofrequenza e salute

2: Effetti sulla salute dei campi

In questo capitolo si descrivono gli effetti noti o ipotizzati sulla salute dei campi a radiofrequenza. Anche se non si fa riferimento a normative, si e’ cercato di distinguere tra effetti presenti a potenze elevate, superiori a quelle consentite dalle normative internazionali (1-5 W/mq), e quelli a livelli di potenza molto bassi, che e’ possibile incontrare anche rispettando queste norme.

2.1: Che effetti hanno le onde radio sulla salute?

Le onde radio possono venire assorbite da corpi di dimensioni confrontabili o superiori ad 1/4 circa della loro lunghezza d’onda. Quindi il corpo umano assorbe bene onde di frequenza compresa tra 30 e 300 MHz (da 10 m a 1 m), per le quali e’ una discreta antenna ricevente.  A frequenze superiori l’assorbimento si riduce, fino a circa 3-4 GHz, per poi rimanere circa costante all’aumentare della frequenza.

La quantita’ di onde radio assorbita da un particolare tessuto si indica come potenza specifica assorbita, e si misura in watt per kilogrammo (W/Kg). Gli effetti biologici delle onde dipendono da questa quantita’, che e’ ovviamente legata alla potenza delle onde che investono l’individuo, ma anche alla loro frequenza (come si e’ appena detto).  Nella letteratura angolsassone, la potenza specifica assorbita e’ indicata con l’abbreviazione SAR.

Tutti gli effetti noti dei campi dipendono in maniera molto forte dal SAR, e spariscono completamente al di sotto di una soglia che dipende dal tipo di effetto. Alcuni di questi effetti sono direttamente legati a malattie, per altri non si sa se l’effetto sia o meno pericoloso per la salute.

Il corpo umano genera a riposo circa 1W/kg, che puo’ arrivare a 4 W/kg durante un lavoro intenso. Se le potenze assorbite sono confrontabili o maggiori di questa quantita’, il calore eccessivo deve venir eliminato dal sistema di termoregolazione naturale, o il corpo si surriscalda.

A potenze assorbite elevate (oltre 10W/kg su tutto il corpo) si osserva un iniziale aumento di temperatura,  che e’ inizialmente tenuto sotto controllo dal sistema di termoregolazione. Dopo un periodo di tempo limitato, la temperatura riprende a salire, e sopravvengono danni gravi ed irreversibili.

A potenze di diversi W/kg, si hanno inoltre vari tipi di danni, che includono emolisi, danni al sistema endocrino (in particolare la tiroide), malformazioni del feto, e soprattutto danni nei confronti di tessuti particolarmente sensibili al calore (testicoli, sterilita’) o poco irrorati (cristallino, cataratta). Questi ultimi danno possono verificarsi per esposizioni prolungate (anche mesi) a potenze relativamente basse, come 100 W/mq (SAR di 0,5-1W/kg), e anche se l’esposizione e’ concentrata sui soli organi interessati.

Alcuni autori, soprattutto sovietici, riportano effetti a potenze al di sotto di quelle necessarie per ottenere riscaldamento. Questi effetti sono in genere molto deboli, non sono stati riprodotti in laboratori occidentali, e non sono collegabili direttamente a rischi sulla salute (vedi domanda 2.4).

Sono stati cercati effetti dei campi sulla riproduzione cellulare e sulla possibilita’ di alterare il materiale genetico. Nessuno di questi studi ha evidenziato effetti di questo tipo per esposizioni comparabili con quelle consentite dalle norme attuali, per cui vi e’ consenso generale sul fatto che i campi a radiofrequenza non inducono mutazioni e non sono responsabili di iniziare processi tumorali. Si ritiene che campi intensi siano comunque in gradi di promuovere tumori, cioe’ di far evolvere piu’ rapidamente verso forme tumorali cellule danneggiate da altri agenti.

I campi a radiofrequenza causano inoltre molti altri effetti, anche se non e’ chiaro ne’ su quanto questi effetti siano reali, in quanto compaiono solo in alcuni studi, ne’ sui meccanismi che li producono. Questi effetti comprendono variazioni nel trasporto di ioni calcio attraverso la membrana cellulare, variazioni nel tasso di crescita di colture cellulari, nella bioluminescenza di alcuni batteri, nella permeabilita’ della barriera ematoencefalica. Questi effetti sono in genere visti a SAR di alcuni W/kg, quindi a potenze in grado di produrre riscaldamento, ma si osservano talvolta anche a potenze inferiori, o in colture cellulari accuratamente termostatizzate per escludere effetti termici.

Alcuni studi mostrano che singoli individui sono in grado di percepire campi a radiofrequenza di pochi W/mq, di solito dopo un’esposizione di 40-50 secondi. La cosa e’ spiegabile tenendo conto che i termorecettori cutanei sono sensibili a variazioni di temperatura di 1/100 di grado, e non ha probabilmente nessuna rilevanza per la salute. Sensibilita’ simili si hanno anche per esposizioni a radiazione infrarossa.

 In tab. 3 sono elencati i principali effetti noti dei campi a radiofrequenza, e l’intensita’ del campo necessaria per evidenziare l’effetto.
NOTA IMPORTANTE: La corrispondenza tra SAR a densita’ di potenza e’ solo indicativa, in quanto dipende fortemente dal tipo di organo esposto, dalla frequenza radio, e da altri parametri. Si rimanda alla letteratura specializzata per una trattazione accurata. Inoltre il SAR e’ riferito a tutto il corpo, singoli organi possono assorbire potenze anche molto diverse.

2.2: Che differenza c’e’ tra effetti termici e non termici?

Una volta assorbite, l’ energia viene convertita in calore con diversi meccanismi. Il calore, se non viene smaltito tramite i meccanismi naturali di termoregolazione, puo’ danneggiare direttamente o indirettamente i tessuti colpiti. In particolare risultano sensibili agli effetti termici il cristallino, che e’ scarsamente irrorato dal sangue, e i testicoli, che smettono di funzionare gia’ con aumenti di temperatura di un grado.

Gli effetti direttamente o indirettamente riconducibili ad un aumento di temperatura sono comunemente detti effetti termici.  Oltre agli effetti termici, sono stati osservati, in laboratorio o sui animali, effetti di altro tipo. Si tratta sempre di effetti che avvengono a potenze assorbite  (SAR) corrispondenti ANCHE ad aumenti di temperatura, anche se questi possono essere stati compensati da meccanismi di termoregolazione. Risulta quindi difficile stabilire se l’effetto sia dovuto indirettamente ad un aumento di temperatura, o ad aver messo sotto sforzo la termoregolazione, o realmente a meccanismi non termici. Pertanto si tende a non distinguere gli effetti in base al meccanismo termico/non termico, ma in base al livello di SAR a cui l’effetto compare.

Alcuni autori distinguono gli effetti in termici, quando si osserva un aumento di temperatura (di solito almeno un decimo di grado), atermici (quando il sistema di termoregolazione compensa gli effetti termici che altrimenti ci sarebbero) e non termici (quando il sistema di termoregolazione  non viene interessato). Non conoscendo i meccanismi di azione di effetti non direttamente riconducibili a effetti termici, questa distinzione ha un senso limitato.

2.3: Che differenza c’e’ tra effetti a lungo e a breve termine?

Un effetto che compaia solo quando si e’ esposti ai campi, e sparisca rapidamente quando l’esposizione cessi e’ detto a breve termine. Un effetto che invece compaia dopo una lunga esposizione, magari intermittente o saltuaria, e’ detto a lungo termine. Chiaramente, mentre risulta abbastanza semplice individuare un effetto a breve termine, un effetto a lungo termine richiede lunghi e complessi studi epidemiologici. Inoltre un effetto di questo tipo e’ potenzialmente piu’ pericoloso, perche’ le singole esposizioni non danno sintomi che ci consentano di accorgerci del rischio ed evitarlo.

Gli effetti riportati nei precedenti capitoli sono sia a breve che a lungo termine. Ad es. una esposizione a campi di oltre 100 W/mq non da’ sintomi apprezzabili, ma puo’ portare, a lungo andare, a danni del cristallino (cataratta).

Sono stati cercati effetti a lungo termine come aumento del rischio di alcune malattie, soprattutto tumori, per mezzo di studi epidemiologici sulla popolazione generale (vedi domanda 2.6) e su lavoratori esposti (vedi domanda 2.7).

2.4: Gli anziani e i bambini sono piu’ esposti?

Le persone deboli (anziani, malati) sono comunque piu’ esposti di una persona robusta e sana. Di questo comunque ogni normativa tiene conto, adottando opportuni margini cautelativi.

I bambini sono piu’ esposti anche perche’ sono piu’ piccoli, e quindi hanno dimensioni corporee piu’ vicine alla lunghezza d’onda delle emissioni radio. Di conseguenza assorbono le onde radio 2-5 volte meglio di una persona adulta, in proporzione.

 2.5: Che dicono gli studi di laboratorio?

Esiste una ricchissima letteratura su studi di laboratorio, sia su culture cellulari che in animali, per cercare vari effetti legati ai campi a radiofrequenza.

In studi su topi di laboratorio, si e’ visto che esposizione a SAR di 6W/kg decresce la loro vita media, mentre a 2W/kg non si hanno effetti significativi. Vari autori hanno trovato un aumento di tumori in topi esposti a radiofrequenze a livelli elevati (2-6 W/kg), soprattutto se esposti anche a altri agenti oncogeni. In altre parole, questi studi mostrerebbero che l’esposizione a onde radio a potenze elevate aumenta l’attivita’ di altri agenti tumorali.

In uno di questi studi (Szmigielski, 1982) si e’ visto inoltre che un aumento di tumori e’ presente anche se i topi vengono confinati in gabbie piccole (come succede se si vuole determinare con precisione la dose di radiazione assorbita) e non esposti ai campi. Questo effetto puo’ alterare il risultato alcuni studi, ma l’autore trova che comunque a SAR di 6 W/kg il tasso di tumori aumenta.

Vari autori hanno sperimentato diversi tipi di esposizione (continua o a impulsi, a varie frequenze attorno a 800 MHz) senza trovare alterazioni nel tasso di tumori cerebrali, malformazioni nella prole, tumori epatici. Molti di questi esperimenti mirano a simulare le tipiche condizioni d’uso di un telefono portatile posto vicino alla testa.

Un recente studio (Repacholi, 1997) ha trovato che esposizione di oncotopi a campi a radiofrequenza simili a quelli per telefonia GSM aumentano significativamente il tasso di linfomi in oncotopi (topi modificati geneticamente in modo da sviluppare spontaneamente linfomi). Lo studio ha avuto un notevole risalto, in quanto Repacholi e’ sia presidente sia dell’ICNIRP, che responsabile del progetto OMS sugli effetti sanitari dei campi elettromagnetici.

Vari studi hanno cercato alterazioni cromosomiche o modificazioni del DNA in seguito ad esposizioni a radiofrequenza di topi, moscerini, microorganismi e culture cellulari. In genere gli studi che trovano alterazioni utilizzano potenze elevate, oltre 10 W/kg. A  SAR piu’ bassi, nuerosi lavori non trovano alterazioni. Un singolo lavoro (Lai e Singh, 1995) trova un aumento delle rotture nel DNA di topi esposti a SAR di 0.6 W/kg.

Alcuni studi hanno cercato, e non trovato, alterazioni del tasso di melatonina in seguito ad esposizione a radiofrequenza.

Soprattutto nell’Europa dell’Est, diversi ricercatori hanno trovato effetti biologici dei campi a SAR molto bassi, anche dell’ordine di 1 milliW/kg. Questi studi sono stati visti con notevole scetticismo nel mondo occidentale, in quanto gli esperimenti venivano descritti in modo poco chiaro, rendendo difficile una verifica, e gli effetti non erano collegabili facilmente a danni per la salute.
Recentemente, alcuni di questi studi sono stati ripetuti in modo controllato, con risultati vari. Un totale di 8 studi (su oltre un centinaio) mostra effetti a SAR sotto 0.1 W/kg. Anche se questi studi venissero confermati, comunque, non e’ chiaro se le modifiche indotte dai campi  abbiano conseguenze negative per la salute.

In conclusione: Gli studi di laboratorio non mostrano effetti significativi per la salute a SAR sotto 0,1 W/kg. La maggior parte degli studi che mostrano effetti importanti sulla promozione di tumori richiedono SAR elevati, in grado di causare riscaldamento, per periodi di tempo prolungati (almeno 30 minuti), mentre a SAR dell’ordine di 1-2 W/kg o meno non si osservano effetti. Esistono pero’ alcuni studi che mostrano effetti “strani”, di cui non e’ comunque chiara l’implicazione per la salute, a potenze piu’ basse, fino a alcuni milliwatt/Kg.

2.6: Sono stati fatti studi epidemiologici?

Uno studio epidemiologico confronta alcuni indici relativi a particolari malattie in due gruppi di persone che differiscono (idealmente) solo per il fatto di essere state esposte all’agente di cui si intende studiare gli effetti (i campi elettromagnetici, in questo caso). Potendo studiare un gran numero di persone nella situazione di reale esposizione, uno studio epidemiologico ben condotto permette di verificare la pericolosita’ di un agente al di la’ di ogni ipotesi su come questo produca i danni osservati.

E’ pero’ difficile condurre uno studio di questo tipo, soprattutto se si sospetta che l’agente produca malattie rare (come la leucemia infantile), o non si abbia idea di che particolare malattia cercare. Occorre seguire gruppi di persone molto grandi, tipicamente di almeno diverse decine di migliaia di persone, e utilizzare particolari cautele per garantire che i due gruppi siano davvero uguali per ogni altro aspetto. Occorre inoltre stabilire prima dello studio cosa si vuole cercare, e i criteri in base ai quali si determina l’esposizione.

Sulla popolazione generale, sono stati condotti due grossi studi in cui si e’ esaminato l’occorrenza di diversi tipi di tumori in persone che vivevano a varia distanza da ripetitori televisivi, rispettivamente in Inghilterra (Dolk et al, 1996) e in Australia (Hocking et al, 1996).

Dolk ha inizialmente trovato un aumento di leucemie attorno ad una singola stazione TV, ma, ripetendo lo studio su un gran numero di ripetitori, non ha trovato complessivamente nessun aumento di leucemie, dell’adulto o infantili, tumori cerebrali, cancro alla vescica o tumori alla pelle.

Hocking ha eseguito uno studio “ambientale” (senza misurare i campi a cui la gente era effettivamente esposta, ma stimandoli in base alla distanza dall’antenna), trovando aumenti di leucemie infantili. Il lavoro e’ stato ripetuto in modo piu’ accurato sulla stessa popolazione da McKenzie et al. (1998), che hanno trovato un debole aumento di leucemie infantili nelle vicinanze di un singolo ripetitore, ma non in tutti gli altri. Inoltre l’aumento risale a prima che le trasmissioni TV venissero irraggiate 24 ore al giorno. Anche in questo caso sono stati cercati, e non trovati, aumenti di altri tipi di tumori.

Una rassegna di tutti gli studi epidemiologici esistenti e’ stata recentemente effettuata da Elwood (1999). La conclusione e’ che, sebbene alcuni studi mostrino una correlazione tra esposizione e alcuni tumori, queste correlazioni sono deboli (e quindi probabilmente dovuti a fluttuazioni statistiche), inconsistenti, (studi differenti mostrano risultati opposti riguardo a tumori specifici), e nel complesso non mostrano assolutamente un aumento del rischio con l’esposizione. La bassa qualita’ di alcuni studi e’ una probabile causa delle correlazioni trovate, ed in alcuni casi sono evidenti errori (bias) che portano ai risultati visti.  Tutti questi studi, pero’, non coinvolgono un numero di persone sufficienti a determinare in modo affidabile eventuali effetti deboli.

In conclusione: gli studi epidemiologici mostrano che esposizioni a campi di intensita’ comprese tra 0.002 e 0.1 W/mq non producono significativi aumenti dei tumori considerati. Sporadici risultati positivi sono dovuti a fluttuazioni statistiche e/o errori metodologici. Non siamo pero’ in grado di escludere effetti deboli.

2.7: Sono stati fatti studi su lavoratori esposti?

I cosidetti studi occupazionali cercano una correlazione tra l’esposizione di lavoratori a campi elettromagnetici e varie malattie. In principio questi studi possono essere molto accurati, perche’ la popolazione e’ ben definita, e’ possibile determinare la quantita’ di radiazione assorbita, e seguire la storia clinica di queste persone. Purtroppo la maggior parte degli studi occupazionali pubblicati mostra grosse carenze. In particolare spesso si utilizza solamente l’occupazione come indice dell’esposizione, e non vengono fatte misurazioni della quantita’ di onde radio a cui i lavoratori sono stati effettivamente esposti.

Solamente tre lavori sono stati condotti in modo accurato (Robinette et al, 1980; Hill, 1988; Milham, 1988), e altri tre in modo accettabile. Nessuno di questi lavori mostra aumenti nel numero totale di tumori o in particolari tipi di tumori. Uno studio molto citato (Szmiligelski, 1996) indica un aumento di tumori nei militari polacchi esposti a onde radio. Questo studio non e’ accettabile secondo i criteri dati sopra (non indica come sono state valutate le esposizioni), e contiene errori metodologici gravi.

In conclusione, gli studi epidemiologici condotti in modo accettabile mostrano che i lavoratori esposti professionalmente a onde radio non mostrano aumenti significativi di tumori.

2.8: Tutti gli scienziati condividono gli attuali limiti internazionali?

La stragrande maggioranza della comunita’ scientifica internazionale e’ convinta che non esistano effetti documentati per esposizioni a radiofrequenza a bassi livelli, e che quindi i limiti internazionali attuali proteggano adeguatamente la popolazione. Esistono perplessita’, ma non reali preoccupazioni, riguardo agli effetti sulla salute dei telefonini, in quanto irradiano potenza molto vicino al corpo e possono causare una esposizione elevata su ristrette parti del corpo. Molti studiosi sottolineano che i risultati contraddittori presenti ad es. in alcuni studi di
laboratorio richiedano ulteriori approfondimenti.

Tuttavia alcuni scienziati hanno posizioni anche radicalmente differenti. Ad es. e’ molto citata la posizione di un epidemiologo israeliano, Goldsmith, che in un articolo di opinione ha sostenuto che gli studi epidemiologici “suggeriscono che l’esposizione a  campi RF sia potenzialmente cancerogena ed abbia altri effetti sulla salute”. L’opinione pero’ e’ basata sugli studi di Dolk e Hocking citati (vedi domanda 2.6), su un singolo studio occupazionale di bassa qualita’ (vedi domanda 2.7), e su altri lavori non pubblicati su riviste con referee, e quindi di qualita’ discutibile.

Il dr. Henry Lai, dell’universita’ di Washington, Seattle, sostiene che campi molto deboli, come quelli dei ripetitori, possono influenzare il sistema nervoso di topi di laboratorio. Gli studi pubblicati del dr. Lai pero’ riguardano esposizioni a livelli relativamente alti di esposizione (10W/mq), e di assorbimento (i topi assorbono meglio degli uomini le onde radio). In una lettera spedita ad autorita’ nel 1999, Lai sostiene di avere prove che i campi siano dannosi ad intensita’ molto minori, basandosi su un a serie di studi che in realta’ non supportano le sue tesi. Gli studi citati da Lai, infatti, mostrano effetti molto deboli, attribuibili a fluttiazioni statistiche, non confermati da studi indipendenti, e con significanza per la salute scarsa o nulla.

9Esistono poi anche posizioni molto bizzarre riguardo gli effetti dei campi elettromagnetici (vedi domanda 2.6). Ad es. Roger Coghill, un dirigente ambientale (enviromental manager) neozelandese sostiene che i campi possano essere pericolosi a bassi livelli. Sostiene anche che il cervello sia una stazione radio trasmittente, in comunicazione diretta con ogni cellula dell’organismo (vedi domanda 1.6). Queste teorie non trovano nessun riscontro nella fisiologia nota, e Coghill non fornisce nessuna prova a sostegno delle sue teorie. Posizioni meno estreme sono sostenute da un altro neozelandese, Cherry. Nessuno dei due ha mai pubblicato un articolo scientifico su rivista con referee

VACCINI: FDA CONFERMA CANCEROGENICITÀ DEI VACCINI

LA FOOD AND DRUG ADMINISTRATION (FDA) DEGLI STATI UNITI HA PUBBLICATO I RISULTATI DI UN’INDAGINE APERTA CHE HA SCOPERTO CHE LA MATERIA CELLULARE UTILIZZATA NELLA PRODUZIONE DI MOLTI VACCINI PER L’INFANZIA È SPESSO CONTAMINATA DA GRAVI VIRUS CHE CAUSANO MALATTIE.

Condotto da Arifa S. Khan, PhD, lo studio ha esaminato i vaccini a base virale come vaccini antinfluenzali stagionali ottenuti da cellule viventi o substrati cellulari replicabili. A quanto pare, queste cellule in continua crescita sono spesso contaminate da frammenti virali nascosti di natura tumorigenica, il che significa che hanno il potenziale per causare il cancro.

Traduzione a cura di Vivereinmodonaturale.com

Questi virus tendono ad essere latenti, nel senso che vivono “tranquillamente” all’interno delle cellule prima di rendere nota la loro presenza in seguito sotto forma di malattia cronica. Pertanto, una persona a cui è stato iniettato un vaccino contenente questi virus cancerogeni potrebbe non subire conseguenze per la salute fino a molto tempo dopo essere stato colpito – stiamo parlando di molti, molti anni , in alcuni casi.

In alcuni casi le linee cellulari utilizzate potrebbero essere tumorigeniche, ovvero formare tumori quando iniettate nei roditori“, spiega chiaramente il documento della FDA.

Alcune di queste linee cellulari che formano il tumore possono contenere virus cancerogeni che non si riproducono attivamente. Tali virus sono difficili da rilevare utilizzando metodi standard. Questi virus latenti o “silenziosi” rappresentano una potenziale minaccia, poiché potrebbero diventare attivi in ​​condizioni di produzione di vaccini “.

Anche se l’establishment medico continua a insistere sul fatto che tutti i vaccini sono “sicuri ed efficaci“, questi risultati ribadiscono il fatto che la vaccinologia, almeno come la conosciamo attualmente, è una bufala totale . Non esiste un singolo vaccino là fuori che sia stato adeguatamente testato per la sicurezza contro un vero placebo inerte, e ora sappiamo che molti di loro sono anche contaminati da virus che causano malattie.

Per ulteriori notizie sui pericoli e l’inefficacia dei vaccini, controlla Vaccines.news .

PERCHÉ LA FDA STA TESTANDO PROPRIO ORA I SUBSTRATI DELLE CELLULE VACCINALI DOPO CHE SONO GIÀ PRESENTI NEI VACCINI DA DECENNI?

Anche se questo non è certamente il tipo di informazione che costringerebbe nessuno di noi a rimboccarsi presto le maniche in qualsiasi momento, la FDA afferma che sta lavorando a nuovi modi per attivare questi virus latenti prima che vengano iniettati negli esseri umani, in modo da disattivali. Ma perché non è stato fatto molto tempo fa prima che la FDA approvasse questi vaccini?

Sembrerebbe che la FDA stia semplicemente provando a ripulirli ora che il controllo sta crescendo su problemi di salute legati al vaccino. La FDA sa che ha la responsabilità di approvare tutti questi vaccini mortali in primo luogo, e ora finge come se si preoccupasse della sicurezza dei vaccini conducendo la scienza reazionaria al contrario della scienza preliminare che avrebbe già dovuto condurre molto tempo fa.

L’agenzia probabilmente sta anche cercando di far sembrare che stia facendo qualcosa in risposta alla recente scoperta di circa 560 geni del cancro nel sequenziamento del gene umano per il vaccino combinato di GlaxoSmithKline (GSK) per morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPRV).

Il foglietto illustrativo per il vaccino MPRV di GSK rivela chiaramente che i quattro principali virus di questo vaccino sono tutti prodotti separatamente nelle cellule embrionali di pulcino (parotite e morbillo) o nelle cellule diploidi umane MRC-5 (rosolia e varicella), quest’ultima impostata essendo il tumore identificato- causando colpevole.

Dov’era la FDA nell’individuare questo pericolo prima della comunità scientifica indipendente? Ovviamente non si trovava da nessuna parte, perché la FDA è troppo impegnata a cercare piante ed erbe naturali per passare il tempo che assicurarsi che i vaccini “obbligatori” siano sicuri per i bambini.

Per tutto questo tempo, i vaccini contenenti virus che causano il cancro hanno continuato a essere iniettati nei piccoli corpi dei bambini per la loro “sicurezza”, basata su “scienza” che in realtà non esisteva perché la FDA non si è mai preoccupata di condurla, o che sia condotta. E ora i tassi di cancro sono alle stelle, con la FDA in gran parte responsabile.

LA FDA STA ORA AMMETTENDO CHE ANCHE I PRIMI VACCINI COME QUELLI PER LA POLIOMIELITE E IL VAIOLO ERANO CONTAMINATI DA VIRUS CANCEROGENI

È interessante notare che la FDA sta esaminando solo ora Simian Immunodeficiency Virus (SIV) e Simian Foamy Virus (SFV), che abbiamo a lungo avvertito come un’altra fonte di virus cancerogeni.

A quanto pare, alcuni dei primi vaccini, compresi i vaccini contro la polio e il vaiolo, contengono rene di scimmia, maiale e altre cellule estranee che ora sappiamo essere contaminati da SIV, SFV e vari altri virus cancerogeni che avrebbero dovuto essere identificati molto prima che uno qualsiasi di questi vaccini fosse mai approvato per uso commerciale.

La FDA afferma che un’altra indagine sulle interazioni di SFV e SIV nei modelli di scimmie potrebbe aiutare a identificare in che modo questi virus hanno un impatto sull’uomo iniettato con la vaccinazione. Qualunque cosa la FDA scopra con ciò, influenzerà anche il futuro delle decisioni politiche sulla donazione di sangue.

Per tenere il passo con le ultime notizie su ciò che la FDA sta facendo in questi giorni, assicurati di dare un’occhiata a FDA.news .

Dopo aver scoperto centinaia di geni cancerosi nei vaccini MPR, il ricercatore della FDA ammette che le cellule virali nei vaccini possono “attivare” i geni e diffondere più malattie

VACCINAZIONE. IL KILLER SILENZIOSO: LA STORIA SI RIPETE

Sono molto poche le persone che si rendono conto del fatto che la peggiore epidemia che abbia mai colpito l’America, la cosiddetta Influenza Spagnola del 1918 sia stata causata dalla massiccia campagna di vaccinazione portata avanti in tutta la federazione [statunitense].


I dottori hanno detto alla popolazione che la malattia era causata dai germi. I virus non erano ancora noti ai tempi altrimenti sarebbero stati incolpati loro. Germi, batteri e virus, assieme ai bacilli e ad un piccolo numero di altri organismi invisibili sono i capri espiatori sui quali i medici amano far ricadere la colpa delle cose che non comprendono. Se un medico compie un errore nel formulare una diagnosi e prescrivere la terapia, e uccide il suo paziente, può sempre dare la colpa ai germi, ed affermare che l’infezione del suo paziente non era stata precedentemente diagnosticata e che quindi era venuto da lui troppo tardi.


Se torniamo indietro al 1918, il periodo nel quale esplose l’influenza, noteremo come essa esplose subito dopo la fine della prima guerra mondiale quando i nostri soldati stavano ritornando a casa da oltre oceano. Questa fu la prima guerra nella quale tutti i vaccini allora noti furono somministrati obbligatoriamente a tutti i militari. Questo guazzabuglio di veleni farmacologici e di proteine putride di cui i vaccini erano composti, causò una tale diffusione di malattia e di morte tra i soldati che era un comune soggetto di discussione il fatto che i nostri uomini venivano uccisi più dalle iniezioni dei medici che dalle pallottole delle armi da fuoco.
Molti furono resi invalidi e tornarono a casa o finirono in un ospedale militare, come dei rottami senza speranza, prima ancora di avere visto un giorno di battaglia. La percentuale di malattie e morti tra i soldati vaccinati fu quattro volte maggiore rispetto ai civili non vaccinati. Ma questo non fermò i promotori dei vaccni. I vaccini sono sempre stati un grande business, e così si continuò ostinatamente ad utilizzarli.
Fu una guerra più breve di quanto non avessero pensato i produttori di vaccini, durò solo un anno per noi, e così ai produttori dei vaccini restarono una quantità di vaccini inutilizzati e andati a male che volevano vendere ricavandoci un buon profitto. E così essi fecero ciò che fanno usualmente, fecero una riunione a porte chiuse e progettarono tutto lo sporco programma, un’operazione di vaccinazione federale (mondiale) che utilizzasse tutti i loro vaccini, raccontando alla popolazione che i soldati stavano tornando a casa con molte terribili malattie contratte in paesi stranieri e che era un dovere patriottico di ogni uomo donna o bambino di proteggersi correndo ai centri di vaccinazione e facendo tutte le iniezioni.


La maggior parte della gente credette ai propri medici ed agli ufficiali governativi, e fece quanto fu loro consigliato. Il risultato fu che la quasi totalità della popolazione si sottopose alle iniezioni senza essere sfiorata dal dubbio, e fu solo una questione di ore prima che la gente iniziasse ad agonizzare e morire, mentre molti altri collassarono colpiti da malattie di una tale virulenza che nessuno aveva mai visto niente del genere prima d’allora.
Tali malattie avevano tutte le caratteristiche delle malattie contro le quali le persone erano state vaccinate, la febbre alta, i brividi, il dolore, i crampi, la diarrea, etc. della febbre tifoidea, la congestione alla gola ed ai polmoni simile a quella della polmonite e tipica della difterite, il vomito, il mal di testa, la debolezza e il tormento dell’epatite causata dai vaccini contro la febbre della giungla, e la manifestazione di piaghe sulla pelle causata dai vaccini contro il vaiolo, insieme alla paralisi causata dall’insieme dei vaccini, etc.
I medici furono sconcertati, e dissero che non conoscevano la causa di questa strana e mortale malattia, e che certamente non avevano alcuna cura. Avrebbero dovuto sapere che la causa nascosta furono le vaccinazioni, perché la stessa cosa successe ai soldati dopo avere ricevuto le iniezioni vaccinali nelle caserme. I vaccini per la febbre tifoidea causarono una forma ancora peggiore della stessa malattia, che chiamarono para-tifoide. Quindi cercarono di sopprimere i sintomi di questa malattia con un vaccino più forte, che causò a sua volta una malattia ancora più perniciosa, che uccise e rese disabili una gran quantità di uomini.
La combinazione di tutti quei vaccini tossici che fermentavano assieme nel corpo, causò tali violente reazioni che i medici non riuscirono ad affrontare quella situazione. Il disastro si diffuse rapidamente negli accampamenti. Alcuni ospedali militari furono riempiti esclusivamente di soldati paralizzati, e furono considerati infortuni di guerra, anche se avvenuti prima che abbandonassero il suolo Americano.
Ho parlato con alcuni dei sopravvissuti a questo massacro vaccinale quando ritornarono a casa dagli accampamenti dopo la guerra, ed essi mi raccontarono degli orrori, non della guerra in sé stessa e delle battaglie, ma delle malattie diffuse negli accampamenti.
I medici non volevano che la diffusione di questa malattia causata dai vaccini si ritorcesse contro di loro, e così di misero d’accordo tra di loro per chiamarla Influenza Spagnola. La Spagna era un luogo molto lontano, ed alcuni dei soldati erano stati lì, così l’idea di denominarla Influenza Spagnola sembrò un’ottima scelta per incolpare qualcun altro. Gli Spagnoli si risentirono del fatto questo flagello mondiale aveva preso la denominazione da loro. Essi sapevano che la malattia non aveva avuto origine nel loro paese.
Venti milioni di persone morirono in tutto il mondo di quell’epidemia influenzale e sembrò toccare tutti i paesi che furono raggiunti dalla vaccinazione. La Grecia e poche altre nazioni, che non accettarono il vaccino, furono le uniche a non essere colpite dall’influenza. Questo non dimostra forse qualcosa?
A casa (negli U.S.A.) la situazione era la stessa; gli unici che sfuggirono all’influenza furono quelli che rifiutarono le vaccinazioni. La mia famiglia ed io fummo tra i pochi che persistettero nel rifiutare le forti pressioni della propaganda, e nessuno di noi ebbe l’influenza, nemmeno uno po’ di raffreddore, a dispetto del fatto che i malati erano tutto intorno a noi, e nel mezzo del periodo più freddo dell’inverno.
Tutti sembravano averla presa. L’intera città era prostrata, tutti malati o morenti. Gli ospedali erano chiusi perché i dottori e gli infermieri erano stati colpiti dall’influenza. Tutto era chiuso, le scuole, gli uffici, le poste, tutto insomma, Nessuno andava per strada. Era come una città fantasma. Non c’erano medici per prendersi cura degli ammalati, e così i miei genitori andarono di casa in casa facendo il possibile per aiutare le persone colpite dalla malattia. Passarono tutto il giorno e parte della notte per alcune settimane al capezzale dei malati, e tornavano a casa solo per mangiare e per dormire.
Se i germi o i virus o i batteri, o qualsiasi altro piccolo organismo fosse stato la causa di quella malattia, essi avrebbero avuto moltissime opportunità di attaccarsi ai miei genitori e colpirli con la malattia che aveva prostrato il mondo intero. Ma i germi non erano la causa di quella o di qualche altra malattia, e così non ne furono colpiti. Ho parlato con poche altre persone dopo di allora, che dicevano di essere sopravvissute all’influenza del 1918, e così ho chiesto loro se si erano vaccinate, e tutte quante mi hanno riferito di non avere mai creduto nella validità dei vaccini e che non ne avevano fatto nemmeno uno. Il buon senso ci mostra che tutti quei vaccini tossici iniettati insieme nelle persone non potevano fare a meno di causare un pesante avvelenamento dei corpi, e l’avvelenamento di un qualche tipo è usualmente la causa della malattia.
L’influenza del 1918 fu la più devastante che abbiamo mai affrontato, e nel tentativo di debellarla furono usate tutte le sostanze conosciute nell’armamentario medico; ma l’aggiunta di questi farmaci, ognuno dei quali rappresenta un veleno, non fece altro che intensificare la condizione di iper-avvelenamento dei malati, in maniera tale che il trattamento della malattia uccise in realtà più di quanto non fece l’influenza stessa.


Tratto da I. Honorof, E. McBean, “Vaccination The Silent Killer”
Vaccinazione il killer silenzioso (Pagina 28)

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CANNABIS, LA CASSAZIONE: COLTIVARE IN CASA NON È REATO

Non è penalmente punibile chi in casa coltiva piantine di marijuana per uso personale: con una decisione adottata appena prima di Natale, le Sezioni Unite della Cassazione cambiano linea rispetto alla propria decisione del 2008 sulla coltivazione di piante dalle quali siano ricavabili sostanze stupefacenti, e mettono fine alle successive oscillazioni della giurisprudenza delle singole sezioni della Suprema Corte.

Composte da otto consiglieri e presiedute dal Primo Presidente della Corte di cassazione, le Sezioni Unite sono la massima espressione della giurisprudenza di legittimità nel risolvere i contrasti insorti tra le decisioni delle singole sezioni sulle questioni di speciale importanza.Nel 2008 le Sezioni Unite avevano ritenuto che coltivare la cannabis costituisse reato indipendentemente dal fatto che il prodotto fosse destinato ad uso esclusivamente personale: e questo perché nella fattispecie di coltivazione (punibile fin dal momento di messa a dimora dei semi) ravvisavano una notevole «anticipazione» della tutela penale rispetto al «pericolo del pericolo» di incrementare le occasioni di cessione della sostanza e lo spaccio dello stupefacente.

A distanza di anni, però, nelle sentenze di merito (Tribunali e Corti d’Appello) approdate man mano alla giurisprudenza delle singole sezioni della Suprema Corte, erano riaffiorati due contrapposti orientamenti. Uno, minoritario, tendente a valutare inoffensiva la coltivazione se in concreto irrilevante nell’aumentare l’ulteriore diffusione della sostanza, come appunto nell’uso esclusivamente personale e di minima entità (per esempio fino a due piantine); l’altro, maggioritario, granitico invece nel ritenere la coltivazione di per sé reato, a prescindere dalla finalità alla quale sia preordinata o dalla quantità di principio attivo.

In mezzo, varie sfumature: c’erano state sentenze che agganciavano la punibilità non alla sola quantità di principio, ma anche all’estensione e livello di strutturazione della coltivazione; sentenze che ammettevano il beneficio della «tenuità del fatto» nel caso la coltivazione si esaurisse nella germogliazione di un seme; e sentenze che escludevano la ventilata incostituzionalità della punibilità anche dell’uso personale dello stupefacente coltivato, riconoscendo alla discrezionalità del legislatore la scelta di non agevolare comportamenti propedeutici all’approvvigionamento di stupefacenti per uso personale.

Ora le Sezioni Unite della Cassazione, rispondendo a un quesito sollevato dalla terza sezione in un caso nel quale la Corte d’Appello di Napoli aveva condannato un 29enne a 1 anno per coltivazione di due piantine e cessione di uno spinello, muovono da una premessa: il reato di coltivazione di stupefacenti è configurabile «indipendentemente dalla quantità di principio attivo ricavabile nell’immediatezza», giacché sono «sufficienti la conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine a giungere a maturazione e produrre sostanza stupefacente». Ma aggiungono un «però» decisivo: «Però non riconducibili all’ambito di applicazione della norma penale» sono «le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, che, per le rudimentali tecniche utilizzate, per lo scarso numero di piante, per il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, per la mancanza di ulteriori indizi di un loro inserimento nell’ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore».

123 miliardi di euro entro il 2028. La cannabis pronta a sfondare in Europa

5G, PERCHÉ “PUO’ CAUSARE LA NOSTRA ESTINZIONE IN POCHI ANNI”

“Non c’è stato un solo vero test di sicurezza biologico sul 5G. Ciò è totalmente folle”. Non lo dice il primo che passa, ma uno dei massimi esperti mondiali su tale argomento, il quale peraltro non è una voce isolata, essendo già centinaia gli scienziati di tutto il mondo che hanno firmato un appello ai Governi per fermare subito l’implementazione della rete 5G, o quanto meno di sospenderla in attesa di studi seri sugli effetti del 5G, fatti peraltro con sorgenti di radiazioni reali, non simulate (v. la differenza qui).

In Italia, richieste analoghe sono venute da vari esperti indipendenti: ad es. dalla dott.ssa Fiorella Belpoggi (biologa, capo dell’Area ricerca dell’Istituto Ramazzini); dal dott. Fiorenzo Marinelli (genetista, con alle spalle una carriera di ricercatore sugli effetti delle radiazioni e.m. presso l’Istituto di Genetica di Molecolare del CNR); dal prof. Livio Giuliani (già Dirigente di Ricerca dell’Unità Radiazioni dell’ISPESL); dal prof. Angelo Gino Levis, gia prof. ordinario di Mutagenesi Ambientale all’Università di Padova.

Ma la notizia più allarmante è che qualsiasi scienziato di spicco indipendente – cioè non legato a lobby, corporazioni, etc. – e che abbia studiato “sul campo” gli effetti biologici e/o sanitari dei campi elettromagnetici (dal prof. Olle Johansson alla dott.ssa Devra Davies, da Magda Havas a Martin Blank, solo per nominarne alcuni) è che tutti sono d’accordo su una cosa: nell’osservare che, con l’intensità e la pervasività del segnale legato alla rete 5G, è in gioco il futuro della razza umana.

Perché il 5G mette a rischio l’esistenza della razza umana

Il dott. Martin Pall è un biochimico e ricercatore di fama mondiale che, grazie alle sue ricerche sugli effetti biologici delle radiazioni elettromagnetiche – ha identificato un importante meccanismo che lega le microonde e importanti malattie – è diventato il massimo esponente degli scienziati che condannano duramente la proliferazione delle radiazioni nella regione delle microonde (telefonia mobile, Wi-Fi, etc.) presenti oggi nelle nostre vite e, soprattutto, mette in guardia dai rischi collegati al 5G.

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Il prof. Martin Pall, un esperto di fama mondiale dei temi qui trattati.

Se il 5G dovesse essere realizzato esattamente come è stato concepito dalle lobby e dalle compagnie telefoniche, nel giro di 5 o 7 anni dal lancio ci potrebbe essere l’estinzione dell’umanità”, ha dichiarato Pall. “Con il 5G non soltanto si modificheranno i genomi umani, ma in conseguenza di ciò l’umanità rischierà di estinguersi” – nel senso che potrebbe di fatto perdere la capacità di riprodursi ad un tasso minimo sufficiente, e quindi di perpetuarsi, già nel giro di soli 5 o 7 anni – ed è comunque prevedibile un “disastro sanitario ed ecologico assolutamente mondiale”, come Pall ha raccontato in varie interviste rilasciate a televisioni americane.

Infatti, come sarà più chiaro nel seguito di questo articolo, “il danno al DNA che è noto essere prodotto dai campi elettromagnetici si verifica anche nello sperma umano e può verificarsi pure negli ovuli umani, portando a un notevole aumento delle mutazioni in tutti i bambini nati. Si ritiene che un aumento della frequenza di mutazione di 2,5-3 volte porterà all’estinzione a causa dell’accumulo di un gran numero di mutazioni dannose. Potremmo addirittura aver già ora superato questo livello”.

“Ulteriori aumenti delle esposizioni”, osserva Pall, “saranno più rapidamente autodistruttivi”. E questi sarebbero inevitabili con il 5G, una tecnologia “a rete di reti” che nella sua concezione a livello internazionale comporta, una volta a regime: (1) livelli localizzati di radiazioni finanche 100 volte (o più) maggiori rispetto ai livelli prodotti dal 2G-3G-4G; (2) radiazioni assai più energetiche a causa di alcune frequenze usate dalla rete a regime, circa 10 volte più elevate di quelle attuali; (3) protratte nel tempo (h24); e (4) praticamente ubiquitarie (a causa dell’irradiazione ravvicinata da pali e antenne collocate ogni poche decine di metri, integrate in seguito da migliaia di satelliti).

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Ma, come Pall ha sottolineato in una recente intervista a Russia Today, “il 5G è una minaccia molto peggiore rispetto alle generazioni precedenti (2G-3G-4G) non tanto per la maggiore intensità delle radiazioni, bensì per le frequenze utilizzate (corrispondenti, in gran parte, alle onde millimetriche, ovvero alla stessa regione usata dai radar, ndr) e per il livello degli impulsi. Vi è infatti un’ampia letteratura scientifica che dimostra come i campi elettromagnetici a impulsi siano biologicamente molto più attivi di quelli non a impulsi”.

Nella sua carriera, Pall ha collegato i campi elettromagnetici al sovraccarico di calcio nelle cellule umane, che è stato ampiamente osservato essere il fondamento di tutte le malattie manifestatesi in migliaia di test effettuati. Come professore emerito di Biochimica e Scienze Mediche di Base presso la Washington State University, ora è in pensione e ha la possibilità di parlare di tali questioni senza paura di censura corporativa o mediatica, cosa che non si può dire per la maggior parte degli altri scienziati.

Il mondo ha bisogno di ascoltare critici esperti ma al tempo stesso indipendenti come il dott. Pall (un top scientist), che arrivano molto più vicino degli altri a raccontare la verità. A ciò si aggiungono le sue decine di articoli scientifici sottoposti a peer review che sono stati ignorati dall’industria, ma che indicano chiaramente i danni causati dalle radiazioni a microonde agli esseri umani. Gli effetti sono ancora maggiori – e particolarmente gravi – sui bambini, specialmente sulla funzione mentale.

Infatti “la radiazione cambia la struttura del cervello, e vi è un collegamento con le attuali ‘epidemie’ di ADHD e di autismo”, spiega Pall, “perché quando una cellula umana è esposta a campi elettromagnetici, si verifica una reazione istantanea. La membrana intorno alla cellula viene eccitata, il che lascia troppo calcio nella cellula; ciò porta allo stress ossidativo, che a sua volta porta a una proliferazione di radicali liberi, che – come noto – sono i precursori di molte gravi malattie, a cominciare dal cancro”.

Numerosi effetti dei campi elettromagnetici, poi, sono cumulativi e irreversibili. Fra questi, come illustra Pall, “vi sono gli effetti non termici cardiaci. Essi includono tachicardia istantanea e aritmie, che specialmente quando sono accompagnate da bradicardia sono spesso associate a morte cardiaca improvvisa. E noi stiamo avendo un’epidemia di atleti giovani, apparentemente sani, che muoiono nel bel mezzo di una competizione sportiva per evidente morte cardiaca improvvisa”.

Inoltre, come osserva Pall, “i campi elettromagnetici provocano una diminuzione della fertilità maschile e di quella femminile. Il numero di spermatozoi umani è già sceso al di sotto del 60% di quello che prima era considerato normale – ed i tassi riproduttivi sono scesi sotto i livelli di sostituzione – in ogni Paese tecnologicamente avanzato del mondo: UE, USA, Canada, Giappone, etc. La media di riproduzione in questi Paesi è circa il 73% dei livelli di sostituzione, in base ai dati 2015 o 2016”.

L’impressionante calo del numero di spermatozoi nei maschi occidentali negli ultimi anni. Continuando così, riproduzione e sesso saranno sempre più a rischio. (fonte: New Scientist)

E continua: “Gli studi sulla riproduzione dei topolini hanno dimostrato che l’esposizione ai campi elettromagnetici nelle radiofrequenze / microonde, a dosi ben all’interno della nostre attuali linee guida di sicurezza, producono sostanziali diminuzioni dose-dipendenti nel tasso di riproduzione entro la prima generazione di cucciolate; un’ulteriore esposizione produce una sterilità completa (o quasi) dose-dipendente, che – cosa ancor peggiore – si è scoperto essere in gran parte irreversibile”.

Perciò, Pall dice “quando abbiamo una tecnologia che è universalmente presente in questi paesi tecnologicamente avanzati, che conosciamo gli impatti sulla riproduzione umana e animale, e la riproduzione della nostra specie è già scesa ben al di sotto dei livelli di sostituzione, e potremmo trovarci di fronte a una catastrofica e declino irreversibile della riproduzione, ci sono piani – come la rete 5G – per esporci ancora oltre, non pensi che dovremmo prendere atto di quanto ci dice la scienza?”.

Ma le conseguenze prevedibili del 5G non riguardano solo quelle cancerogene (sul cervello, sulle ghiandole salivari, sul nervo acustico), cardiache, sul sistema riproduttivo (diminuzione della fertilità maschile e femminile, aumento di aborti spontanei, abbassamento di ormoni come estrogeni, progesterone e testosterone, abbassamento della libido) e quelle sul genoma (rottura al filamento singolo del DNA, rottura del filamento doppio, ossidazione delle basi del DNA), che sono ovviamente i più temibili.

Infatti, più avanti in questo articolo vedremo ben 15 effetti biologici dimostrati in letteratura connessi ai campi elettromagnetici in generale, ed a quelli nella regione delle microonde in particolare. Inoltre, sottolinea Pall “gli studi della letteratura scientifica primaria che dimostrano i ruoli di pulsazione, frequenza, polarizzazione, tipo di cellula e di ‘finestre di intensità’ nel determinare gli effetti biologici dipendono interamente dal fatto di avere come sorgenti dispositivi reali, non simulati”.

Evidentemente, nessuno di questi studi avrebbe potuto essere svolto senza avere un effetto reale da studiare. Oggi la IARC e le Agenzie sanitarie nazionali non accettano questo tipi di studi che hanno una coerenza che sfiora il 100%, ma accettano solo gli studi su sorgenti simulate, che hanno una coerenza del 50% e scientificamente non dimostrano nulla: si legga, su questo fondamentale argomento, il nostro articolo L’importanza degli studi sui campi elettromagnetici con sorgenti reali).

Gli studi sugli effetti biologici dell’esposizione a sorgenti reali di campi elettromagnetici, nonostante siano coerenti fra loro quasi al 100% e in accordo con gli studi epidemiologici e di laboratorio che hanno trovato una chiara associazione fra uso del telefonino e tumori al cervello, non vengono accettati dalla IARC e dalle Agenzie sanitarie. Ciò è un’evidente assurdità sia dal punto di vista logico sia sul piano scientifico. (da Panagopoulos et al., 2015)

Come se non bastasse, Pall spiega che “esistono ‘finestre di intensità’ che producono i massimi effetti biologici, tali che entrambe le intensità inferiori e superiori producono un effetto molto inferiore. Gli studi sull’effetto finestra mostrano chiaramente che le curve dose-risposta sono non lineari e non monotone, per cui è difficile o impossibile prevedere gli effetti in base alla sola intensità relativa, anche quando tutti gli altri fattori sono gli stessi. Ciò è del tutto ignorato da ICNIRP, SCENIHR, FCC, FDA, IARC, etc.”.

“L’industria poi ha affermato”, spiega Pall, “che gli effetti dei campi elettromagnetici alle frequenze più convenzionali delle microondesono limitati a 1 cm di profondità nel corpo. Sappiamo che ciò è falso, a causa degli effetti profondi nel cervello umano, sul cuore e sui sistemi ormonali. Ora, ciò che l’industria delle telecomunicazioni sostiene è che le onde millimetriche del 5G saranno per lo più assorbite nei 2 mm esterni del corpo, per cui – affermano – non dobbiamo preoccuparci degli effetti”.

“Ma sapete perché il 5G ha bisogno di un numero così elevato di antenne?” chiede Pall. “È perché la radiazione 5G, che lavora a frequenze molto alte, è molto più assorbita dai vari materiali. Tale assorbimento di solito comporta l’interazione con gruppi carichi elettricamente presenti nelle cellule; sembra altamente probabilmente, quindi, che la radiazione 5G sarà particolarmente attiva biologicamente”. Inoltre, l’energia della radiazione è proporzionale alla sua frequenza, a parità di altri fattori.

“Ma soprattutto”, sottolinea Pall, “le componenti magnetiche dei campi elettromagnetici sono note da decenni penetrare molto più profondamente di quanto non facciano le componenti elettriche. I campi magnetici muovono i gruppi di cariche elettriche dissolte nelle fasi acquose, rigenerando campi elettrici che sono essenzialmente identici ai campi elettrici dei campi elettromagnetici originali, che trasportano lo stesso frequenza e lo stesso modello di pulsazione, sebbene con intensità inferiore”.

“In ogni caso”, osserva ancora Pall, “questi effetti di superficie del 5G avranno un impatto ecologicamente catastrofico sugli organismi viventi con rapporti più elevati tra superficie e volume. In particolare, prevedo che molti organismi saranno ancora più colpiti di noi. Essi includono insetti e altri artropodi, uccelli e piccoli mammiferi e anfibi; ma includono anche piante e persino alberi di grandi dimensioni, perché gli alberi hanno foglie e organi riproduttivi che sono altamente esposti”.

Per chi volesse saperne di più, Martin Pall ha illustrato in dettaglio tutte queste cose in un libro gratuito, scaricabile in forma elettronica da Internet, il cui titolo è: “5G: Great risk for EU, U.S. and International Health! Compelling Evidence for Eight Distinct Types of Great Harm Caused by Electromagnetic Field (EMF) Exposures and the Mechanism that Causes Them”. Si tratta di un documento, particolarmente curato e informativo, sugli effetti del 5G e sulla corruzione della scienza internazionale.

La prima pagina dell’e-book gratuito scritto da Martin Pall, di cui nel presente articolo abbiamo riportato vari estratti.

Il documento del prof. Pall rappresenta una base fondamentale per richiedere la messa al bando dello sviluppo della tecnologia 5G in quanto ci sono sufficienti evidenze di un rischio per concludere che si tratta di frequenze non sicure per la salute umana e per l’ambiente. Il documento in questione è stato, nella sua forma originale, inviato da Pall a molte delle autorità dell’Unione Europea, in concomitanza con altri documenti inviati alle stesse persone da un gruppo di scienziati europei.

Pall sottolinea che “l’unico modo per eseguire test di sicurezza sul 5G è fare un autentico test di sicurezza biologica. Ho pubblicato come ciò possa essere fatto in modo relativamente facile a costi relativamente bassi in confronto con quelli dei giganteschi rischi che verranno presi se non riusciamo a fare quei test. Essi, devono essere effettuati da organizzazioni completamente indipendenti dall’industria, e che lasciano fuori ICNIRP, SCENIHR e molte altre organizzazioni” (in Italia si è offerto il Ramazzini, ndr).

Pall poi chiede il ricorso al Principio di Precauzione previsto dall’Unione Europea: secondo la Commissione Europea, infatti, il principio di precauzione può essere invocato quando un fenomeno, prodotto o processo può avere un effetto pericoloso, identificato da una valutazione scientifica e obiettiva, se questa valutazione non consente di determinare il rischio con sufficiente certezza. Ma la stessa UE risponde come interrompere la distribuzione dei prodotti 5G appaia una misura troppo drastica.

“Il principio di precauzione”, spiega Pall, “può essere invocato solo quando sono soddisfatte le tre condizioni preliminari: identificazione di effetti potenzialmente avversi; valutazione dei dati scientifici disponibili; la portata dell’incertezza scientifica. È dunque proprio il caso del 5G. Sappiamo infatti che esiste una vasta letteratura che fornisce un alto livello di certezza scientifica per ognuno dei 15 tipi di effetti fisiopatologici causati dall’esposizione a campi elettromagnetici non termici”.

Pall poi osserva: “La domanda ora è: che dire del 5G? Qui abbiamo forti sospetti di un rischio ben più grave rispetto a oggi ma non abbiamo test di sicurezza biologica della reale radiazione 5G. Pertanto, non abbiamo analisi del rischio o di gestione del rischio perché non abbiamo alcuna valutazione del rischio 5G. Ma non è prematura la richiesta di applicazione del Principio di Precauzione, bensì il fatto che la Commissione Europea affermi di aver effettuato l’analisi dei rischi e la valutazione dei rischi richiesti”.

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Come dichiarato di recente da una preoccupata esperta italiana, la biologa Fiorella Belpoggi, “l’industria chimica e quella delle automobili non possono mettere sul mercato un prodotto senza aver prima fatto degli studi su se ci siano degli effetti sulla salute; a quella della telefonia mobile ciò non è mai stato chiesto. Invece dovrebbe esservi obbligata”.

In una recente intervista rilasciata a un’emittente americana, Pall spiega che “anche se molti di noi usano il telefono frequentemente, ciò è pericoloso. Solo di recente la scienza ha capito come le onde invisibili costituite dalle radiazioni emesse dai dispositivi wireless abbiano un effetto biologico. Quindi siamo di fronte a una crisi di salute pubblica, la peggiore di cui abbia mai sentito parlare”. Ma ancor più chiare e importanti sono, a riguardo, le sue parole rivolte ufficialmente ai legislatori della California. Leggiamole con attenzione.

L’appello pubblico di Pall ai legislatori della California

Cari legislatori della California,

Sono il dott. Martin Pall, professore emerito di Biochimica e Scienze Mediche di Base alla Washington State University. Sono uno scienziato con pubblicazioni scientifiche ampiamente citate sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici e parlo a livello internazionale su questo argomento. Sono particolarmente esperto nel modo in cui le radiazioni wireless impattano i sistemi elettrici nei nostri corpi. Ho ricevuto il mio dottorato di ricerca presso il Caltech, una delle migliori istituzioni scientifiche al mondo.

Ho pubblicato sette studi che dimostrano l’esistenza di una squisita sensibilità ai campi elettromagnetici nel sensore di tensione presente in ogni cellula, in modo tale che la forza che colpisce le nostre cellule sul sensore di tensione ha un impatto enorme sulla biologia delle cellule che compongono i nostri corpi. Questi documenti sono discussi in oltre 360.000 siti web che possono essere facilmente trovati con una ricerca su Google (usando come chiave di ricerca “Martin Pall electromagnetic”).

I campi elettromagnetici agiscono attivando i canali nella membrana che circonda ciascuna delle nostre cellule, chiamati “canali di calcio tensione-dipendenti” (VGCC). I campi elettromagnetici applicano delle forze sul sensore di tensione che controlla i VGCC circa 7,2 milioni di volte superiori alle forze presenti su altri gruppi elettricamente carichi presenti nelle nostre cellule. Questo è il motivo per cui deboli campi elettromagnetici hanno effetti biologici così grandi sulle cellule dei nostri corpi!

I campi elettromagnetici funzionano in questo modo non solo sulle diverse cellule animali e umane, ma anche sulle cellule vegetali, per cui questo è un meccanismo d’azione universale o quasi universale. Migliaia di studi pubblicati mostrano effetti biologici e sulla salute derivanti dai campi elettromagnetici. Ora conosciamo il meccanismo che può spiegare tali effetti: è l’interazione elettromagnetica della radiazione con ogni cellula, non solo il riscaldamento legato ad essa (su cui si basano le attuali linee guida FCC).

Questa nuova comprensione significa che possiamo sfatare le affermazioni del “settore Wireless” che non può esistere un meccanismo per gli effetti prodotti da questi deboli campi elettromagnetici. Gli oltre 20 anni di rivendicazioni propagandistiche dell’industria sono falsi. Piuttosto, le migliaia di studi che mostrano diversi impatti sulla salute di questi campi elettromagnetici possono essere spiegati. Ora abbiamo un meccanismo, supportato sia dalla biologia che dalla fisica, che puntano entrambi nella stessa direzione.

Invierò come documento separato un elenco di 134 articoli di rassegna pubblicati nella letteratura scientifica, ciascuno dei quali fornisce da 12 a oltre mille citazioni individuali che mostrano impatti sulla salute di campi elettromagnetici a bassa intensità, effetti che l’industria delle telecomunicazioni afferma i campi elettromagnetici non possano avere. Questi 134 articoli di review, e le migliaia di articoli scientifici primari citati, mostrano che la propaganda industriale non ha alcun supporto scientifico.

Il consenso tra gli scienziati indipendenti su questo aspetto è ulteriormente confermato dall’appello del 2015 (e successivamente) rivolto alle Nazioni Unite e agli Stati membri, affermando che gli attuali orientamenti sulla sicurezza dei campi elettromagnetici sono inadeguati, perché non prendono in considerazione gli effetti non termici. Ciò è stato firmato da 225 scienziati provenienti da 41 paesi, ognuno dei quali aveva pubblicato studi peer reviewed sugli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici, per un totale di ben 2.000 articoli pubblicati in questa area dai firmatari.

Secondo l’industria, le forze che i campi elettromagnetici collocano sui gruppi elettricamente carichi presenti nella cella sono troppo deboli per produrre effetti biologici. Tuttavia, le proprietà strutturali uniche delle proteine del “canale del calcio tensione-dipendente” (VGCC) possono – si è scoperto – spiegare perché la forza sul sensore di tensione di una cellula esercitata da campi elettromagnetici a bassa intensità sia milioni di volte più forte rispetto alle forze su singoli gruppi carichi altrimenti presenti nella cellula.

Sarebbe un disastro per la salute dei californiani essere esposti alle antenne previste nella SB.649 (ndr: si tratta di una proposta di legge del Senato – in gran parte scritta da AT&T, Verizon e dal gruppo di pressione CTIA – per consentire di installare grandi celle di telefonia mobile quasi ovunque (anche con armadi di dimensioni di un frigorifero su strade e marciapiedi davanti alle case), senza tener conto di alcunché (finestre delle camere, edifici storici, rumore, illuminazione, design o impatti economici).

Lo Stato della California commetterebbe un grave errore nel continuare a sostenere gli interessi commerciali dell’industria wireless con questa legislazione. I legislatori dovrebbero fare una pausa per comprendere la gravità degli effetti biologici e le conseguenze per la salute fisica e mentale, nonché le conseguenze del continuo danno al DNA umano, e dovrebbero apprendere i fatti dagli scienziati indipendenti dall’industria Wireless, non dai lobbisti del settore che hanno un enorme conflitto di interessi.

L’attivazione del VGCC prodotta nelle cellule da campi elettromagnetici a bassa intensità può spiegare i risultati da tempo riportati in letteratura su una vasta gamma di cambiamenti biologici e effetti sulla salute generati da tali campi. I primi sei di questi effetti (vedi lista seguente) sono stati ben documentati già 46 anni fa (Rapporto dell’Ufficio di Ricerca Medica Navale, 1971). Gli altri che seguono sono stati ampiamente documentati successivamente nella letteratura scientifica peer-reviewed:

  1. Vari effetti neurologici / neuropsichiatrici, inclusi cambiamenti nella struttura e nella funzione del cervello, cambiamenti nei vari tipi di risposte psicologiche e cambiamenti nel comportamento.
  2. Almeno otto diversi effetti endocrini (ormonali).
  3. Effetti cardiaci che influenzano il controllo elettrico del cuore, compresi i cambiamenti negli ECG, producendo aritmie, cambiamenti che possono porre una persona in pericolo di vita.
  4. Rottura del cromosoma e altri cambiamenti nella struttura cromosomica.
  5. Cambiamenti istologici nei testicoli.
  6. Morte cellulare (chiamata “apoptosi”), un processo importante nelle malattie neurodegenerative.
  7. Abbassamento della fertilità maschile, tra cui qualità e funzione dello sperma ridotte e anche diminuzione della fertilità femminile (meno studiata).
  8. Stress ossidativo.
  9. Cambiamenti nei flussi di calcio e della segnalazione tramite il calcio.
  10. Danno cellulare del DNA, tra cui rotture a singolo filamento e rotture a doppio filamento nel DNA cellulare e anche della deossiguanosina (8-OHdG) nel DNA cellulare.
  11. Cancro, che è probabile sia coinvolto da questi cambiamenti del DNA, ma anche un aumento dei tassi di eventi tipo promozione del tumore.
  12. Effetti terapeutici, inclusa la stimolazione della crescita ossea.
  13. Formazione di cataratta (precedentemente ritenuta termica, ora nota non esserlo).
  14. Rottura della barriera emato-encefalica.
  15. Riduzione della melatonina e interruzione del sonno.

La Fisica e la Biologia puntano entrambe nella stessa direzione. Entrambe mostrano che i campi elettromagnetici agiscono principalmente attivando i “canali di calcio tensione-dipendenti” (VGCC) nelle cellule dei nostri corpi. Il danno al DNA che, come appena visto, è noto essere prodotto nelle cellule dai campi elettromagnetici si verifica anche nello sperma umano; e può verificarsi pure nelle uova umane, portando a un notevole aumento delle mutazioni in tutti i bambini nati.

Si ritiene che un aumento della frequenza di mutazione di 2,5-3 volte porterà all’estinzione della razza umana a causa dell’accumulo di un gran numero di mutazioni dannose. Potremmo addirittura aver già ora superato questo livello critico. E, in caso affermativo, il continuare semplicemente a mantenere le nostre esposizioni attuali porterà all’eventuale estinzione dell’umanità. Ulteriori aumenti delle esposizioni ai campi elettromagnetici saranno più rapidamente autodistruttivi.

I campi elettromagnetici pulsati sono, nella maggior parte dei casi, più biologicamente attivi – e quindi più pericolosi – dei campi non a impulsi (cioè a onda continua). Tutti i dispositivi di comunicazione wireless comunicano tramite impulsi, perché sono essi a trasmettere le informazioni comunicate. Tutte le affermazioni di sicurezza del settore Wireless si basano su una teoria (quella dei soli effetti termici delle radiazioni) riscontrata in modo errato nel 1971, prima che fossero pubblicati migliaia di altri studi che confermavano in modo massiccio come le affermazioni dell’industria fossero false.

L’industria della telefonia mobile e delle comunicazioni wireless sta cercando di passare a frequenze molto più elevate perché queste frequenze molto più elevate consentono impulsi molto più elevati, e quindi una trasmissione di informazioni molto più elevata. Tuttavia, queste frequenze di pulsazioni più elevate rendono questi dispositivi ad altissima frequenza molto più pericolosi. Questo è uno dei motivi per cui è così importante votare contro la proposta di legge del Senato (SB.649).

Nessuno dei nostri dispositivi di comunicazione wireless è mai stato testato biologicamente per quanto riguarda la sicurezza – né telefoni cellulari, né celle della telefonia mobile, né Wi-Fi, né telefoni cordless, né contatori intelligenti e certamente non i telefonini 5G – prima che venisse messo in commercio o installato vicino alle case per irradiare un pubblico ignaro. L’industria delle telecomunicazioni, infatti, ha corrotto le varie Agenzie che dovrebbero regolamentarle (come avviene in altre industrie, ndr).

Il libro “Captured Agency” citato nelle righe seguenti dal prof. Martin Pall.

Il miglior esempio di ciò è che la FCC – che regola i campi elettromagnetici negli Stati Uniti – è una “agenzia catturata”: catturata dall’industria che dovrebbe regolare, secondo un documento di 8 capitoli pubblicato dal Center for Ethics “Edmond J. Safra” presso l’Università di Harvard. C’è da meravigliarsi, quindi, che il settore continui a propagandare che i loro dispositivi sono conformi alle linee guida sulla sicurezza stabilite dalla FCC? Vi esorto perciò a fare la cosa giusta a favore della salute (anche vostra) e di votare NO.

Martin Pall

Professor Emeritus of Biochemistry and Basic Medical Sciences, Washington State University

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2272127002882055&id=966074150154020

https://angelafrancia.wordpress.com/2019/04/24/tumori-e-g5-lo-studio-che-fa-paura-siamo-tutti-a-rischio-ma-i-governi-tacciono/

Citazioni presenti nell’appello di Pall

  • Pall ML. 2013 Electromagnetic fields act via activation of voltage-gated calcium channels to produce beneficial or adverse effects. J Cell Mol Med 17:958-965.
  • Pall ML. 2014 Electromagnetic field activation of voltage-gated calcium channels: role in therapeutic effects. Electromagn Biol Med. 2014 Apr 8.
  • Pall ML. 2015 Scientific evidence contradicts findings and assumptions of Canadian Safety Panel 6: microwaves act through voltage-gated calcium channel activation to induce biological impacts at non-thermal levels, supporting a paradigm shift for microwave/lower frequency electromagnetic field action. Rev Environ Health 30:99-116.
  • Pall ML. 2015 Elektromagnetische Felder wirken über die Aktivierung spannungsabhängiger Calciumkanäle, um günstige oder ungünstige Wirkungen zu erzeugen. Umwelt-MedizinGesellshaft 28: 22-31.
  • Pall ML. 2015 How to approach the challenge of minimizing non-thermal health effects of microwave radiation from electrical devices. International Journal of Innovative Research in Engineering & Management (IJIREM) ISSN: 2350-0557, Volume-2, Issue -5, September 2015; 71-76.
  • Pall ML. 2016 Microwave frequency electromagnetic fields (EMFs) produce widespread neuropsychiatric effects including depression. J Chem Neuroanat 75(Pt B):43-51. doi: 10.1016/j.jchemneu.2015.08.001. Epub 2015 Aug 21.
  • Pall ML. 2016 Electromagnetic fields act similarly in plants as in animals: Probable activation of calcium channels via their voltage sensor. Curr Chem Biol 10: 74-82.
  • Naval Medical Research Institute Research Report, June 1971. Bibliography of Reported Biological Phenomena (“Effects”) and Clinical Manifestations, Revised, ZR Glaser.
  • Captured Agency: How the Federal Communications Commission Is Dominated by the Industries It Presumably Regulates, by Norm Alster. Published by Edmond J. Safra Center for Ethics,
  • Harvard University. An e-book under the Creative Commons 4.0 License: https:/creativecommons.org/licences/by/4.0

5G. DAGLI USA LA RICERCA DA PAURA: “DANNI AL DNA ED EFFETTO CANCRO” di Martin Pall

Nel panorama dell’informazione tutto tace. Guai a parlarne. In ballo ci sono i miliardi delle aziende di telefonia. Ma cosa ci stanno nascondendo?

Sta per arrivare il 5G, il nuovo sistema permetterà connessioni dati a maggiore velocità e molte altre funzioni wireless. La velocità di partenza del 5G potrà spingersi fino a 1000 volte di più dell’attuale con 1milione di connessioni per chilometro quadro. Ma il danno sugli esseri viventi a causa delle onde elettromagnetiche potrebbe essere disastroso. In assenza di uno studio preliminare ‘ufficiale’ sul pubblico rischio sanitario, a tappare la falla ci pensa Il Prof. Martin L. Pall, emerito di Biochimica e di Scienze Mediche di Base della Washington State University, che ha inviato alle istituzioni europee e statunitensi una revisione di studi che dimostrano la pericolosità della tecnologia 5G. LO studio fa paura, davvero!

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Martin Pall, tra i più noti studiosi al mondo degli effetti biologici delle radiofrequenze, non lascia equivoci: il 5G provoca 8 principali danni alla salute umana. Eccoli, in sintesi:

danni cellulari al DNA – rottura al filamento singolo del DNA,

rottura del filamento doppio, ossidazione delle basi del DNA;

diminuzione della fertilità maschile e femminile, aumento di aborti spontanei,

abbassamento di ormoni come estrogeni, progesterone e testosterone,

abbassamento della libido;danni neurologici e neuropsichiatrici;

apoptosi e morte cellulare; stress ossidativo e aumento dei radicali liberi (responsabili della maggior parte delle patologie croniche);

effetti ormonali; aumento del calcio intracellulare;

effetto cancerogeno sul cervello, sulle ghiandole salivari, sul nervo acustico.

Insomma, c’è poco da starne sereni, l’impatto su tutta la popolazione potrebbe essere davvero devastante. Qualche tempo fa 170 scienziati indipendenti hanno chiesto alle istituzioni dell’Unione Europea di bloccare lo sviluppo della tecnologia 5G in attesa che si accertino i rischi per la salute per i cittadini europei.
Con il sostegno dell’associazione AMICA, per le Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (suo il rilancio in Italia della ricerca di Pall) i primi firmatari dell’appello furono Rainer Nyberg, EdD, professore emerito della Åbo Akademi in Finlandia, Lennart Hardell, docente al Dipartimento di Oncologia della facoltà di medicina di Orebro in Svezia. Poi sono seguite le firme di altre decine e decine di scienziati. L’appello chiede da tempo alle istituzioni dell’Unione Europea di bloccare lo sviluppo della tecnologia 5G in attesa che si accertino i rischi per la salute per i cittadini europei.

“Serviranno molte nuove antenne con un’implementazione su larga scala che in pratica si tradurrà in un’installazione di antenne ogni 10-12 case nelle aree urbane, aumentando così in modo massiccio l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici – dicono gli scienziati – Con “l’uso sempre più intensivo delle tecnologie senza fili” nessuno potrà evitare di essere esposto perché, a fronte dell’aumento di trasmettitori della tecnologia 5G (all’interno di abitazioni, negozi e negli ospedali) ci saranno, secondo le stime, “da 10 a 20 miliardi di connessioni” (frigoriferi, lavatrici, telecamere di sorveglianza, autovetture e autobus autoguidati, ecc.) che faranno parte del cosiddetto Internet delle Cose. Tutto questo potrà causare un aumento esponenziale della esposizione totale a lungo termine di tutti i cittadini europei ai campi elettromagnetici da radiofrequenza”.

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ALTERARE LA GENETICA UMANA ATTRAVERSO LA VACCINAZIONE

World Mercury Project Nota: WMP ha documenti interni in cui la FDA riconosceche la tecnologia che consente la creazione di questi nuovi vaccini ha superato la loro capacità di prevedere eventi avversi. Lenostre agenzie federali non dovrebbero chiedere una moratoria fino a quando non avremo questa conoscenza, soprattutto perché è stato pesantemente riportato che i sistemi di sorveglianza post-marketing CDC / FDA sono inadeguati a sollevare problemi dopo il licensure?
Di Jon Rappoport , scrittore collaboratore, World Mercury Project
L’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive (NIAID) ha lanciato degli sforzi per creare un vaccino che protegga le persone dalla maggior parte dei ceppi influenzali, tutto in una volta, con un singolo colpo.
Nel corso degli anni, ho scritto molti articoli che confutano le affermazioni secondo cui i vaccini sono sicuri ed efficaci, ma per il momento metteremo tutto da parte e seguire la palla che rimbalza.
Il senatore del Massachusetts e il grande spender, Ed Markey, hanno presentato un disegno di legge che spalerebbe non meno di un miliardo di dollari per il progetto universale di vaccinazione antinfluenzale.

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Ecco una frase di un comunicato stampa del NIAID che menziona uno dei diversi approcci di ricerca:
“Gli scienziati del Centro di ricerca sui vaccini NIAID hanno avviato studi di Fase 1/2 di una strategia di vaccinazione contro l’influenza universale che include un vaccino sperimentale basato sul DNA (chiamato” primo “del DNA …)”
Questo è abbastanza preoccupante, se sapete cosa significa la frase “DNA vaccine”. Si riferisce a ciò che gli esperti stanno propagandando come la prossima generazione di vaccinazioni.
Invece di iniettare un pezzo di virus in una persona, al fine di stimolare il sistema immunitario, i geni sintetizzati verrebbero iniettati nel corpo. Questa non è più la vaccinazione tradizionale. È la terapia genica.

https://youtu.be/hXJuctXWh64

In qualsiasi metodo, dove i geni sono modificati, cancellati, aggiunti, non importa cosa dicono i professionisti, ci sono sempre “conseguenze non intenzionali”, per usare la loro frase educata. Gli effetti a catena scramble la struttura genetica in numerosi modi sconosciuti.

https://youtu.be/QkL8lLzJaGo

Questa è roulette genetica con una pistola carica. Chiunque e tutti sulla Terra iniettati con un vaccino a DNA subiranno cambiamenti genetici permanenti e sconosciuti …

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Ecco la scomoda verità sui vaccini al DNA-
Cambieranno permanentemente il tuo DNA

Il riferimento è il New York Times, 15/3/15, “Protezione senza vaccino”.Descrive la frontiera della ricerca: l’uso di geni sintetici per “proteggere dalle malattie”, mentre si cambia la composizione genetica degli esseri umani. Questa non è fantascienza:
“Distribuendo geni sintetici nei muscoli delle scimmie [sperimentali], gli scienziati stanno essenzialmente riprogettando gli animali per resistere alle malattie”.

https://youtu.be/QkL8lLzJaGo

“‘Il cielo è il limite,’ ha detto Michael Farzan, un immunologo presso Scripps e autore principale del nuovo studio.”
“Il primo trial umano basato su questa strategia – chiamato immunoprophylaxis mediante trasferimento genico, o IGT – è in corso, e ne sono programmati diversi nuovi.” [Questo è stato tre anni fa.]
“L’IGT è completamente diverso dalla vaccinazione tradizionale. È invece una forma di terapia genica. Gli scienziati isolano i geni che producono potenti anticorpi contro determinate malattie e quindi sintetizzano le versioni artificiali. I geni vengono inseriti nei virus e iniettati nel tessuto umano, di solito i muscoli “.
Ecco la battuta finale:
“I virus invadono le cellule umane con i loro carichi di DNA, e il gene sintetico è incorporato nel DNA del ricevente. Se tutto va bene, i nuovi geni istruiscono le cellule a iniziare a produrre potenti anticorpi “.
Leggilo ancora: “il gene sintetico è incorporato nel DNA del ricevente”.
Alterazione del corredo genetico umano.

https://youtu.be/DiMZo12FoYU

Non solo una “visita”. Residenza permanente. E una volta che il DNA di una persona è cambiato, vivrà con quel cambiamento – e tutti gli effetti a catena nel suo corredo genetico – per il resto della sua vita.
L’articolo del Times attacca il Dr. David Baltimore per un parere:
“Ancora, il dottor Baltimore dice che immagina che alcune persone potrebbero essere diffidenti nei confronti di una strategia di vaccinazione che significa alterare il proprio DNA, anche se previene una malattia potenzialmente fatale”.
Sì, alcune persone potrebbero essere diffidenti. Se hanno due o tre cellule cerebrali funzionanti.
Questa è roulette genetica con una pistola carica. Chiunque e tutti sulla Terra iniettati con un vaccino a DNA subiranno cambiamenti genetici permanenti e sconosciuti …
E le ulteriori implicazioni sono chiare. I vaccini possono essere usati come copertura per le iniezioni di qualsiasi e tutti i geni, il cui vero scopo è riprogettare gli umani in modi di vasta portata.
L’emergere di questa tecnologia Frankenstein è accompagnata da una spiccata spinta a mandare vaccini, a tutto campo, sia per i bambini che per gli adulti. La pressione e la propaganda sono su scala planetaria.
La libertà e il diritto di rifiutare i vaccini sono sempre stati fondamentali. Ora è più vitale che mai.

Significa il diritto di preservare il tuo DNA intrinseco.

L’autore di tre collezioni esplosive, THE MATRIX REVEALED , EXIT FROM THE MATRIX e POWER OUTSIDE THE MATRIX , Jon era un candidato per un seggio al Congresso degli Stati Uniti nel 29 ° distretto della California. Mantiene una pratica di consulenza per clienti privati, il cui scopo è l’espansione del potere creativo personale. Nominato per un premio Pulitzer, ha lavorato come reporter investigativo per 30 anni, scrivendo articoli su politica, medicina e salute per CBS Healthwatch, LA Weekly, Spin Magazine, Stern e altri giornali e riviste negli Stati Uniti e in Europa. Jon ha tenuto conferenze e seminari sulla politica globale, la salute, la logica e il potere creativo per il pubblico di tutto il mondo.

Tratto: https://worldmercuryproject.org/news/altering-human-genetics-through-vaccination/?utm_source=mailchimp

L’ALLUMINIO DEI VACCINI NEL TESSUTO CEREBRALE DEI BAMBINI AUTISTICI

Alluminio nel tessuto cerebrale deibambini autistici

Adesso vediamo chi ha il coraggio di dire che si tratta di una semplice coincidenza!
Il disturbo dello spettro autistico è un disturbo dello sviluppo neurologico di eziologia (causa) ignota. Viene suggerito che la causa coinvolga sia una suscettibilità genetica che dei fattori ambientali, tra i quali vanno incluse alla fine anche le tossine ambientali. È stato fatto il tentativo di legare l’esposizione umana alla tossina ambientale alluminio al disturbo dello spettro autistico.

Qui abbiamo utilizzato la tecnica della transversely heated graphite furnace atomic absorption spectrometry (spettrometria di assorbimento atomico da fornace di grafite riscaldata trasversalmente) per misurare, per la prima volta, il contenuto di alluminio del tessuto cerebrale di soggetti donatori con una diagnosi di autismo. Abbiamo anche utilizzato del fluoro selettivo per l’alluminio (aluminium-selective fluor) per identificare l’alluminio nel tessuto cerebrale utilizzando la microscopia a fluorescenza.

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Il contenuto di alluminio del tessuto cerebrale nell’autismo è stato decisamente alto. La media (tra parentesi la deviazione standard) del contenuto di alluminio nei 5 individui per ogni lobo è stata 3,82(5,42), 2,30(2,00), 2,79(4,05) e 3,82(5,17) μg/g di peso della materia secca rispettivamente per il lobo occipitale, frontale, temporale e parietale.

Questi sono tra i più alti valori di alluminio nel tessuto cerebrale umano misurati fino ad ora e bisogna chiedersi come mai, per esempio, il contenuto di alluminio del lobo occipitale di un ragazzo di 15 anni dovrebbe essere 8,74 (11,59) μg/g di peso della materia secca? La microscopia a fluorescenza selettiva per l’alluminio è stata utilizzata per identificare l’alluminio nel tessuto cerebrale di 10 donatori. Mentre si immaginava che l’alluminio fosse associato ai neuroni si è visto che è presente invece nella zona intracellulare in cellule simili alle microglia e in altre cellule infiammatorie non neuronali delle meningi, della vasculatura, della materia grigia e della materia bianca.

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La preminenza dell’alluminio intracellulare associato con cellule non neuronali è stata una eccezionale osservazione nel tessuto cerebrale dei soggetti autistici e può offrire indizi sia riguardo all’origine dell’alluminio presente nel cervello che riguardo al possibile ruolo di tale sostanza nel causare il disturbo dello spettro autistico.

Fonti : https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0946672X17308763?fbclid=IwAR1ruPeVGFZa5CAw_Lg582sYkxjykw3kOWDACOZDPDoqbYboBot8obxSAAQ

Journal of Trace Elements in Medicine and Biology

“GLIFOSATO CAUSA CANCRO”. SECONDA CONDANNA, STAVOLTA LA BAYER DOVRÀ PAGARE 80 MILIONI E INTANTO CROLLA IN BORSA. MA IL PARLAMENTO EUROPEO HA STABILITO CHE DA NOI IL GLIFOSATO SI PUÒ USARE TRANQUILLAMENTE. MICA POSSONO DARE UN DISPIACERE AI PADRONI TEDESCHI?

80 milioni di dollari: è il maxi risarcimento che Bayer dovrà pagare (si attende ora solo la conferma in appello) al giardiniere californiano Edwin Hardeman che ha contratto un linfoma non-Hodgkin dopo aver usato per anni il Roundup, l’erbicida più usato al mondo, prodotto dalla Monsanto. 66 miliardi di dollari: è prezzo che appena un anno fa il colosso tedesco ha versato alla Monsanto per l’acquisizione. 60%: è il crollo in borsa registrato dal titolo Bayer per la maxifusione con la Monsanto.

A pesare le due – finore – condanne arrivate dai tribunali californiane che hanno stabilito il nesso causale glifosato-cancro e condannato i colossi dell’agrofarma a risarcimenti milionari per le vittime “inconsapevoli”.

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La società tedesca, scrive Repubblica.it, si è detta delusa della decisione, è pronta a fare ricorso in appello, ma ha anche precisato che non costituisce un precedente determinante visto he in tutte le altre cause ci sono fattispecie individuali e contesti legali differenti. Sono una marea: le hanno lanciate oltre 11.200 tra agricoltori, giardinieri e altre persone che hanno usato Roundup, un diserbante che per l’azienda produttrice è sicuro come lo è il suo ingrediente attivo, il glifosato.

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Ma ormai oltre agli studi scientifici e alle restrizioni all’impiego del temuto erbicida – considerato probabile cancerogeno per l’uomo dalla Iarc – è l’opinione pubblica che spinge per un’eliminazione del famigerato principio attivo. E non mancano le aziende alimentari che lo mettono al bando come residuo dai loro capitolati e enti locali che lo vietano tra i trattamenti fitosanitari. Quanto potrà resistere la Bayer? Inciderà più la Borsa o la salute dei consumatori?

tratto da:

“Glifosato causa cancro”: Bayer dovrà pagare 80 milioni. Crollo in Borsa

LETTERA APERTA AI LEGISLATORI SUL DNA FETALE NEI VACCINI – THERESA DEISHER

Mi chiamo Dr. Theresa Deisher.

Sono Fondatore e Lead Scientist del Sound Choice Pharmaceutical Institute, la cui missione è educare il pubblico sulla sicurezza dei vaccini, nonché a spingere i produttori a fornire vaccini migliori e più sicuri per il pubblico. Ho conseguito il dottorato presso la Stanford University in Molecular and Cellular Physiology nel 1990 e ho completato il mio lavoro di post-dottorato presso l’Università di Washington.

La mia carriera è stata spesa nel settore delle biotecnologie commerciali, e ho svolto attività di ricerca biologica e farmacologica di base attraverso lo sviluppo clinico.

Sto scrivendo su fatti scientifici non contestati sui contaminanti del DNA fetale nel vaccino contro morbillo-parotite-rosolia, che devono essere resi noti ai legislatori e al pubblico.

Il vaccino Merck MMR II (così come la varicella, Pentacel e tutti i vaccini contenenti Epatite-A) è prodotto utilizzando linee cellulari fetali umane ed è fortemente contaminato dal DNA fetale umano proveniente dal processo di produzione. I livelli nei nostri bambini possono raggiungere fino a 5 ng / ml dopo la vaccinazione, a seconda dell’età, del peso e del volume del sangue del bambino. Questo livello è noto per attivare, il Toll-like receptor 9 (Recettore Toll-simile 9) che può causare attacchi autoimmuni.

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Per illustrare la capacità autoimmune di quantità molto piccole di DNA fetale, considera questo: il travaglio viene attivato dal DNA fetale del bambino che si accumula nel flusso sanguigno della madre, innescando un massiccio rifiuto immunitario del bambino.

Questo è il travaglio.
Funziona così: frammenti fetali di DNA di un bambino con circa 300 paia di basi in lunghezza si trovano nel siero di una madre incinta. Quando raggiungono tra 0,46 e 5,08 ng / mL nel siero, attivano il travaglio tramite il meccanismo TLR9. I livelli ematici corrispondenti sono 0,22 ng / ml e 3,12 ng / ml. I livelli di DNA fetale in un bambino dopo essere stati iniettati con vaccini prodotti da feti raggiungono lo stesso livello che scatena il rigetto autoimmune del bambino da parte della madre.

Chiunque affermi che il DNA fetale che contamina i nostri vaccini è innocuo o non sa nulla dell’immunità e dei Toll-like receptor o non sta dicendo la verità.

Se il DNA fetale può innescare un travaglio(una reazione autoimmune naturalmente desiderata), allora quegli stessi livelli nei vaccini possono innescare l’autoimmunità in un bambino. Il DNA fetale frammentato contenuto nei vaccini è di dimensioni simili, ~ 215 paia di basi.

Questa è una prova biologica diretta che le contaminazioni di DNA fetale nei vaccini non sono in quantità basse e innocue. Esse sono uno stimolo proinfiammatorio molto forte.

La somministrazione di frammenti di DNA umano fetale (primitivo) estraneo a un bambino potrebbe generare una risposta immunitaria che avrebbe anche una reazione crociata con il DNA del bambino stesso, poiché il DNA contaminante potrebbe avere zone di sovrapposizione molto simili al DNA del bambino stesso.

I bambini con disturbo autistico hanno anticorpi contro il DNA umano in circolo che i bambini non autistici non hanno. Questi anticorpi possono essere coinvolti in attacchi autoimmuni in bambini autistici.

La Duke University ha dimostrato in uno studio condotto di recente in cui sono stati osservati dei miglioramenti significativi nel comportamento quando i bambini con disturbo dello spettro autistico sono stati trattati con il proprio sangue autologo da cordone ombelicale stoccato. Questo trattamento mostra chiaramente che la maggior parte dei bambini con autismo non nascono con esso dal momento che le malattie genetiche come la sindrome di Down o la fibrosi muscolare non possono essere trattate con cellule staminali autologhe.

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Pertanto, un innesco ambientale, o più agenti scatenanti, introdotti nel mondo intorno al 1980, quando l’autismo ha iniziato a aumentare, deve essere identificato ed eliminato o ridotto nell’ambiente.

  • Esiste una forte correlazione nel punto di cambiamento tra l’aumento dei tassi di autismo e la sostituzione nella produzione di vaccini negli Stati Uniti delle linee cellulari derivate da animali per il vaccino contro la rosolia con le linee di cellule umane abortite alla fine degli anni ’70.
  • Il primo punto di cambiamento per l’anno di nascita del disturbo autistico (AD) è stato identificato nel 1981 per i dati della California e degli Stati Uniti, preceduto da una sostituzione nel processo di produzione:
    Nel gennaio 1979, la FDA approvò la sostituzione della produzione del virus della rosolia da dalle linee cellulari animali (virus ad alto passaggio, HPV-77, cresciuto ad esempio nelle cellule di embrioni di anatra) alla linea cellulare fetale umana WI-38 usando il ceppo virale RA27/ 3
  • Sia il nuovo vaccino monovalente approvato per rosolia che un vaccino contro la parotite, il morbillo e la rosolia utilizzano la linea cellulare fetale WI-38 per la produzione della parte di vaccino contro la rosolia.
  • Prima del 1980, il disturbo dello spettro autistico era una malattia molto rara, quasi sconosciuta. Secondo i dati del CDC, il tasso di autismo nel 2014 era di 1 su 59 bambini, un aumento molto rapido dal 2000, quando era 1 su 150. CDC: “I costi totali all’anno per i bambini con ASD negli Stati Uniti Gli stati erano stimati tra 11,5 miliardi di dollari – 60,9 miliardi di dollari (2011 dollari USA).”
  • Recentemente, duplicazioni e delezioni “de novo” sono state riconosciute fino al 10% nei disturbi semplici dello spettro autistico supportando i fattori scatenanti ambientali sulla genetica dei disturbi dello spettro autistico.
  • La porzione di rosolia del vaccino MMR contiene contaminazioni di DNA fetale di origine umana di circa 175 ng, più di 10 volte oltre la soglia raccomandata dall’OMS di 10 ng per dose di vaccino.
  • Nessun altro farmaco sul mercato potrebbe ottenere l’approvazione della FDA senza un’accurata analisi della tossicità (la FDA segue le linee guida internazionali ICH) -> questo non è mai stato condotto dall’industria farmaceutica per la contaminazione di DNA nel vaccino MMR.
  • I vaccini prodotti con linee cellulari fetali umane contengono detriti cellulari e contaminazioni di DNA umano residuale, che non può essere completamente eliminato durante il processo a valle di purificazione del virus. Inoltre, il DNA non è solo caratterizzato dalla sua sequenza (ATCG), ma anche dalla sua modificazione epigenetica (per esempio dal pattern di metilazione del DNA, ecc.). Questo accessorio è altamente specie-specifico, motivo per cui il DNA non umano verrà eliminato, mentre questo non è necessariamente il caso del DNA umano fetale.

Iniettare i nostri bambini con contaminazioni di DNA fetale umano comporta il rischio di causare due patologie consolidate:

  1. Mutagenesi inserzionale: il DNA fetale umano si incorpora nel DNA del bambino causando mutazioni. La terapia genica che utilizza la ricombinazione omologa di piccoli frammenti ha dimostrato che quantità tanto piccole quanto 1,9 ng / ml di frammenti di DNA risultano nell’inserzione nel genoma di cellule staminali nel 100% dei topi iniettati. I livelli di frammenti di DNA fetale umano nei nostri bambini dopo la vaccinazione con vaccini MMR, Varivax (varicella) o epatite A raggiungono livelli superiori a 1,9 ng / ml.
  2. Malattia autoimmune: il DNA umano fetale Stimola la reazione del sistema immunitario ad attaccare il corpo del bambino/della bambina

Un ulteriore problema: la contaminazione da retrovirus. Il retrovirus endogeno umano K (HERVK) è un contaminante del vaccino contro morbillo/parotite/rosolia.

HERVK può essere riattivato nell’uomo. Codifica per una proteina (integrasi) specializzata nell’integrazione del DNA nel genoma umano.

Diverse malattie autoimmuni sono state associate all’attività di HERVK.

È anche nella stessa famiglia di retrovirus come il virus MMLV (Moloney Murine Leukemia Virus) utilizzato in uno studio di terapia genica, in cui l’inserimento genico inappropriato (mutagenesi inserzionale) ha portato a successive ulteriori mutazioni somatiche e cancro in 4 su 9 bambini.

È quindi possibile che il frammento del gene HERVK presente nel vaccino MMR sia attivo, codificante per l’integrasi o per la proteina dell’involucro, e quindi abbia il potenziale per indurre l’inserimento del gene, promuovendo la mutagenesi inserzionale e l’autoimmunità. La presenza di alti livelli di DNA fetale contaminante di alto livello che della contaminazione da HERVK nel vaccino MMR è un rischio non studiato con enormi implicazioni e pericoli per la salute pubblica e individuale.

Soluzione: costringere i produttori a tornare ai vaccini contro la rosolia derivati da linee di cellulari animali come è stato fatto con successo in Giappone:

  • Basati sui ceppi di Takahashi del virus della rosolia vivo attenuato, prodotto su cellule renali di coniglio. Una singola dose di questo vaccino è stata recentemente dimostrata in grado di conservare l’immunità per almeno 10 anni quando la rosolia era sotto controllo regionale.
  • Dividere il vaccino MMR in tre opzioni offerte individualmente come fatto in Giappone. Il processo di produzione del vaccino MMR deve essere modificato per affrontare ed eliminare i rischi per il pubblico.

Grazie per la vostra considerazione. Sarò felice di rispondere a qualsiasi domanda possiate avere su quanto esposto sopra.

Cordiali saluti,
Theresa A. Deisher, Ph.D.

Lettare originiale (Deisher-Open-Letter-8apr2019.pdf)